Meno leggi, più contratti (di prossimità). La proposta di Sacconi e Massagli

La crisi pandemica ha ancor più evidenziato le diverse condizioni delle imprese e dei territori nella fase di ripresa delle attività. Ecco la proposta di Emmanuele Massagli e Maurizio Sacconi per una revisione del tradizionale modello di contrattazione fondato su contratti collettivi nazionali invasivi e segmentati.

 

La proposta che segue è stata incoraggiata dalla iniziativa del presidente di Confindustria Carlo Bonomi per una revisione del tradizionale modello di contrattazione fondato su contratti collettivi nazionali invasivi e segmentati secondo i perimetri dei codici Ateco. La crisi pandemica ha ancor più evidenziato le diverse condizioni delle imprese e dei territori nella fase di ripresa delle attività. Le parti sociali sono chiamate a svolgere un ruolo sussidiario di supplenza rispetto a politiche centrali che hanno ulteriormente irrigidito il mercato del lavoro. L’adattamento reciproco tra imprese e lavoratori nelle varie circostanze può favorire la collaborazione partecipativa per progetti di crescita condivisi nei quali sia garantita una equa distribuzione dei risultati.

 

1. Il salto prodotto dalle nuove tecnologie ha determinato il superamento della tendenziale omologazione dei lavori e delle imprese che aveva caratterizzato la seconda rivoluzione industriale…

 

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