Le novità in materia di retribuzione nel rinnovo del CCNL Metalmeccanica

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Bollettino speciale ADAPT 25 febbraio 2021, n. 1

 

Lo scopo della presente scheda è riassumere le novità in materia retributiva previste dall’ipotesi di rinnovo del CCNL per l’industria metalmeccanica e della installazione di impianti del 5 febbraio 2021.

 

La sezione di riferimento è la Quarta, Titolo IV, concernente la retribuzione ed altri istituti economici.

Una prima novità importante è rappresentata dalla previsione degli aumenti dei minimi tabellari a decorrere dal 1° giugno 2021, che avverranno con cadenza periodica.

 

In particolare, l’accordo prevede che nel mese di giugno di ciascun anno di vigenza del CCNL, i minimi contrattuali per ogni livello saranno adeguati all’IPCA (Indice Prezzi al Consumo Armonizzato per i paesi dell’UE) “al netto degli energetici importati”, così come fornita dall’ISTAT, ma non solo.

Di maggior rilievo, è pero il fatto che le parti hanno convenuto che, per la vigenza del contratto, il TEM (Trattamento Economico Minimo), oltre che per la consueta dinamica IPCA, sia incrementato di una ulteriore componente “in considerazione della rilevante innovazione organizzativa determinata dalla riforma dell’inquadramento, come indicato dal Patto per la fabbrica punto 5, lettera H)”

 

Per coordinare questi due processi, le parti stipulanti si incontreranno entro i primi giorni del mese di giugno di ogni anno di vigenza contrattuale per calcolare gli incrementi dei minimi contrattuali per livello e per definire la quota di TEM relativa alla dinamica dell’IPCA (vedi S. Rizzotti, R. Schiavo, I 112 euro dei metalmeccanici: il bilanciamento tra IPCA e innovazione organizzativa, in Bollettino speciale ADAPT n. 1/2021).

 

Nel caso in cui l’importo relativo all’adeguamento IPCA risultasse superiore agli importi degli incrementi retributivi complessivi di riferimento per ogni singolo anno di cui alle tabelle presenti nell’accordo, i minimi tabellari saranno adeguati all’importo risultante.

 

Allo stesso modo si adegueranno, inoltre, l’indennità di trasferta forfetizzata e l’indennità oraria di reperibilità. Le parti si incontreranno anche per riproporzionare le percentuali dell’utile minimo di cottimo di cui all’art. 2 della Sezione Quarta – Titolo IV.

 

Tanto considerato, nella tabella 1 si può osservare come cambieranno i minimi dal 1° giugno 2021, alla luce dei nuovi livelli previsti dalla riforma del sistema di inquadramento (vedi S. Negri, G. Pigni, Il nuovo sistema di inquadramento professionale: tra resistenze e cambiamento, in Bollettino speciale ADAPT n. 1/2021)

Da tener presente anche l’eliminazione della prima categoria, che comporterà il passaggio dei lavoratori ad essa appartenenti al livello D1.

 

Tabella 1

COMPARAZIONE MINIMI ATTUALMENTE VIGENTI CON QUELLI A DECORRERE DAL 1° GIUGNO 2021

Attuali    categorie Minimi al 31/5/2020 Campi professionali Livelli Minimi all’1/6/2021
1 1.330,54
Categoria eliminata
2 1.468,71
D
Ruoli operativi
D1 1.488,89
3 1.628,69 D2 1.651,07
3S 1.663,88
C
Ruoli tecnico specifici
C1 1.686,74
4 1.699,07 C2 1.722,41
5 1.819,64 C3 1.844,64
5S 1.950,39
B
Ruoli specialistici e gestionali
B1 1.977,19
6 2.092,45 B2 2.121,20
7 2.336,02 B3 2.368,12
8 2.392,00
A
Ruoli di gestione del cambiamento e innovazione
A1 2.424,86

 

Nella tabella 2, invece, si possono osservare gli incrementi retributivi complessivi rispettivamente del 2021, 2022, 2023 e 2024.

Con i nuovi minimi, si prevede, già per il 2021, ad esempio, un aumento di 22,38 euro per un installatore di impianti elettrici appartenente all’attuale terza categoria, e di 25 euro per un gruista imbragatore appartenente all’attuale quinta categoria.

Nel quadriennio di vigenza, dunque, l’aumento sarà di 100,26 euro per l’attuale terzo livello e di 112 euro per l’attuale quinto livello.

 

Tabella 2 

INCREMENTI COMPLESSIVI ANNUALI PER LIVELLO

Livello 1.a tranche dall’1/6/2021 2.a tranche dall’1/6/2022 3.a tranche dall’1/6/2023 4.a tranche dall’1/6/2024 TOTALE
D1 20,18 20,18 21,79 28,25 90,40
D2 22,38 22,38 24,17 31,33 100,26
C1 22,86 22,86 24,69 32,01 102,42
C2 23,34 23,34 25,21 32,68 104,57
C3 25,00 25,00 27,00 35,00 112,00
B1 26,80 26,80 28,94 37,52 120,06
B2 28,75 28,75 31,05 40,25 128,80
B3 32,10 32,10 34,66 44,93 143,79
A1 32,86 32,86 35,49 46,01 147,22

 

Infine, nella tabella 3 sono indicati, i minimi tabellari previsti per i successivi anni di vigenza, fermo restando le eventuali rivalutazioni da effettuare nelle modalità sopra enunciate.

 

Tabella 3

MINIMI TABELLARI PER ANNO

Livello Dall’1/6/2022 Dall’1/6/2023 Dall’1/6/2024
D1 1.509,07 1.530,86 1.559,11
D2 1.673,45 1.697,62 1.728,95
C1 1.709,60 1.734,29 1.766,30
C2 1.745,75 1.770,96 1.803,64
C3 1.869,64 1.896,64 1.931,64
B1 2.003,99 2.032,93 2.070,45
B2 2.149,95 2.181,00 2.221,25
B3 2.400,22 2.434,88 2.479,81
A1 2.457,72 2,493,21 2.539,22

 

Da segnalare, infine, in relazione dalla disciplina dell’apprendistato professionalizzante, che le Parti, tenuto conto della modifica del sistema di inquadramento, provvederanno a modificare il CCNL sostituendo il sistema del sotto inquadramento con quello basato sulle percentuali, che saranno pari all’85%, 90% e 95% della retribuzione del livello di inquadramento dei tre periodi di egual durata previsti.

 

Francesco Lombardo

Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Siena

@franc_lombardo

 

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