La riqualificazione digitale della domanda pubblica nel settore dei lavori pubblici

In un suo recente e prezioso saggio, Giuseppe Berta interroga in profondità il futuro del capitalismo e dell’industrialesimo italiano, prendendo le mosse dalla stagione complessa di Beneduce all’IRI nell’epoca fascista, per giungere sino alle prospettive paradigmatiche del capitalismo californiano contemporaneo.
La stessa domanda deve essere, a mio avviso, posta a proposito del Professionalismo e dell’Imprenditorialità nel Settore delle Costruzioni, in quanto, a fronte di molte narrazioni sulle ipotesi evolutive, resta la realtà di un Comparto articolato, in cui occorre assolutamente, come sta facendo, ad esempio, il CRESME leggere i fenomeni progressivi e regressivi in maniera differenziata e differenziale.
E’ chiaro, infatti, che qualsiasi “profezia” trasformativa, improntata all’Economia Circolare e Digitale (particolarmente interessanti appaiono le opzioni avanzate da ReBuild), non potrà mai avverarsi nei modi e nei tempi suggeriti: per questa ragione, è fondamentale investigare gli iati, gli scarti, i divari.
All’interno di questa riflessione insiste il Mercato dei Lavori Pubblici, percepito oggi dai Decisori Politici come cruciale per il ruolo che gli Investimenti Pubblici possono avere per la cosiddetta Crescita dell’Economia Nazionale.
In questo contesto, già attualmente animato da processi aggregativi delle Stazioni Appaltanti e delle Amministrazioni Concedenti, si riscontrano alcuni generosi tentativi sperimentali di applicazione delle logiche digitali attraverso l’applicazione e la richiesta del ricorso alla Modellazione e alla Gestione Informativa: Building Information Modeling and Management.
Alcuni di questi sforzi appaiono francamente ingenui, altri, invece, sembrano più maturi: di tutti occorrerà, in seguito, comunque, disporre dei Dati sufficienti per instaurare una Metrica di Valutazione.
Occorre, però, chiedersi se questi tentativi, che indubbiamente nei casi migliori generano processi selettivi in termini qualitativi e mitigano notevolmente l’entità dei ribassi proposti rispetto all’importo a base della Gara di Appalto di Servizi o di Lavori (di Concessioni, al momento, non abbiamo notizia), possano davvero risolversi in un lodevole esercizio di definizione, da parte della Domanda, di Capitolati Informativi, e da parte dell’Offerta, di Offerte di Gestione Informativa.
Il rischio, infatti, è dato dal fatto che, all’interno delle offerte tecniche nell’ambito delle Offerte Economicamente Più Vantaggiose (OEPV), si generi un nuovo specialismo nei già consolidati racconti mirabolanti sulle promesse avanzate dai Concorrenti, dagli Operatori Economici…

 

Continua a leggere su ingenio-web.it

La riqualificazione digitale della domanda pubblica nel settore dei lavori pubblici
Tagged on: