La bolla dei professionisti. Troppi, giovani e malpagati

C’era una volta l’architetto. E il commercialista, l’ingegnere, lo psicologo. C’erano i liberi professionisti, nocciolo duro della classe media nell’Italia del boom. Istruiti e benestanti. Poi sono arrivate la liberalizzazione del mercato delle professioni e la crisi economica. Mentre il numero degli iscritti agli Ordini professionali cresceva, grazie all’investimento delle famiglie nell’istruzione dei figli, si riduceva la torta dei clienti e delle risorse. Il risultato è che oggi i giovani che si dedicano alle professioni intellettuali, benché molto più formati dei loro padri, fanno spesso fatica a sbarcare il lunario e certo non godono più dell’agiatezza che fu di commercialisti e avvocati fino a vent’anni fa: oggi un professionista under 40 guadagna mediamente mille euro al mese. Lo dicono i numeri, fotografati dall’Irpet e interpretati da Confprofessioni, la principale organizzazione di rappresentanza dei liberi professionisti in Italia, guidata dal commercialista fiorentino Ivo Liserani.

 

«Vent’anni fa lo stipendio era il doppio»

In Toscana ci sono 148 mila persone iscritte ad Ordini e Collegi professionali, quasi 36 mila delle quali nell’area medica e sanitaria che segue dinamiche in parte diverse rispetto alle altre professioni ordinistiche. Guardando a ingegneri, avvocati, architetti, geometri, commercialisti, agronomi, geologi, abbiamo una platea di oltre 110 mila lavoratori che generano più del 20% del Pil regionale. La media è di circa 39 «intellettuali» ogni mille residenti, quattro in più rispetto al dato nazionale: nulla di sorprendente, visto che la Toscana è stata a lungo una regione benestante, dove i giovani studiavano fino all’Università, con percorsi formativi più lunghi rispetto ad alcune zone del Nord e del Sud Italia…

 

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La bolla dei professionisti. Troppi, giovani e malpagati
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