In ricordo di Jacques Rojot

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Bollettino ADAPT 20 aprile 2020, n.16

 

Ritengo doveroso condividere con la comunità dei lettori del Bollettino ADAPT la triste notizia della scomparsa di Jacques Rojot, professore emerito di scienze gestionali e componente del comitato scientifico internazionale della rivista Diritto delle Relazioni Industriali. Non tanto e non solo per un debito personale di riconoscenza ricordando quando, giovane ricercatore, mi ha concesso l’opportunità di insegnare per alcuni anni al CIFFOP (Centre Interdisciplinaire de Formation à la Fonction Personnel) della Università di Parigi 2 Panthéon-Assas. Di formazione non giuridica, Jacques Rojot è stato per anni uno degli animatori più presenti e acuti della comunità scientifica internazionale di studi sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali. Indubbiamente meno visibile di altri. Non certo per la levatura scientifica. Semmai per la riservatezza ed estrema educazione dei modi e forse anche per una certa dose di timidezza. Non un istrione capace, come altri, di monopolizzare l’attenzione negli affollati convegni internazionali delle nostre associazioni, ma indubbiamente uno studioso di razza della scienza della organizzazione e della gestione del personale che abbiamo conosciuto e frequentato perché interessato a un sincero e profondo confronto interdisciplinare coi giuristi del lavoro e con gli esperti di relazioni industriali. Grande amico di Marco Biagi ha contribuito con intensità e continuità alla formazione di una nuova generazione di esperti delle tematiche del lavoro fuori dagli stretti confini disciplinari e nazionali. Molti di noi lo ricordano abile docente e acuto discussant alle Summer School of Comparative Industrial Relations organizzate per ben dieci anni a Bologna con il sostegno del SINNEA International, un istituto di ricerca e formazione della Lega delle cooperative di cui Marco è stato direttore scientifico.

 

Dottore di ricerca in scienze gestionali e PhD in Management presso l’UCLA (Università della California, Los Angeles), Jacques Rojot è stato, tra le altre cose, co-direttore del Centre Interdisciplinaire de Formation à la Fonction Personnel (CIFFOP), direttore del Laboratoire de Recherche en Sciences de Gestion (LARGEPA), Rédacteur en Chef della Revue de Gestion des Ressources Humaines, amministratore della Fondation nationale pour l’enseignement de la gestion des entreprises (FNEGE), Presidente della Association nationale des professeurs universitaires de sciences de gestion e corrispondente per la Francia della National Academy of Arbitrators (Stati Uniti).

 

Tra le principali opere monografiche e manualistiche ricordo i poderosi Théorie des organisations La Négociation,  a cui aggiungere il volume del 1991 in lingua inglese su Negotiation: From Theory to Practice  per McMillan nato, prima dell’epoca del Power Point, dall’accumulo di note, schemi e appunti per lezioni universitarie e seminari accademici che lo ha reso molto conosciuto anche nel dibattito accademico nordamericano. Ai giovani studiosi e ricercatori e ai lettori del Bollettino ADAPT segnalo invece la sua pagina su ResearchGate, ricca di ulteriori contribuiti e pubblicazioni attenti anche alle implicazioni pratiche delle teorie tra cui una recente intervista dal titolo La communauté des chercheurs et universitaires s’intéressant à la négociation est significative, et sa production abondante. Pourquoi cet apport théorique est-il aussi négligé par la pratique?, in Négociations n°32(2):121 / 2019 e, con altri autori, il saggio L’avenir des négociations collectives, in Revue Interdisciplinaire Management, 2015, 16 (2).

 

Per i lettori di lingua italiana segnalo invece, sulla nostra rivista Diritto delle Relazioni industriali, due contributi: La dimensione sociale del Mercato Unico Europeo: il caso francese, apparso sulla prima annualità della rivista, e, più recentemente, Una panoramica internazionale sull’estensione e sulla rilevanza della contrattazione. 

 

Nel dare l’ultimo e affettuoso saluto al professor Rojot mi sento di affermare, senza enfasi, che il suo insegnamento è ancora vivo e pieno di forza anche per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona e frequentarlo. È sufficiente leggere il suo Future Directions for Labor Law Scholarship and International Collaboration pubblicato sul prestigioso Comparative Labor Law & Policy Journal diretto da Matthew Finkin per comprendere la qualità della sua dottrina, la concretezza delle sue analisi e la ricchezza degli stimoli che lascia ora alla comunità dei giuslavoristi e degli operatori delle relazioni industriali. Mi auguro che questo breve ricordo possa essere un incoraggiamento anche per le nuove generazioni di studiosi interessati ai temi del lavoro e della contrattazione collettiva per confrontarsi con i suoi preziosi studi. Anche perché, come ci ricordava lo stesso Jacques Rojot nella parte conclusiva del saggio da ultimo citato, il diritto del lavoro e le relazioni industriali possono ancora avere un futuro luminoso, basta solo da parte di tutti noi l’impegno a rendere vive e rinnovare oggigiorno le valide ragioni che stanno alla base di queste gloriose discipline.

 

Non meno importante è l’insegnamento umano che ci ha lasciato come persone sia come accademici che come pratici. Invito soprattutto studenti e dottorandi e i più giovani operatori delle relazioni industriali e del mercato del lavoro a leggere una delle sue ultime interviste. In La communauté des chercheurs et universitaires s’intéressant à la négociation est significative, et sa production abondante. Pourquoi cet apport théorique est-il aussi négligé par la pratique? Rojot ripercorre la sua formazione giovanile e ci ricorda che quello che siamo dipende indubbiamente dal caso e dalla necessità ma anche e soprattutto dal nostro impegno e dalle persone importanti che incontriamo lungo il nostro percorso, nel suo caso il celebre Fréderic Meyers della Università della California. Soprattutto dalla curiosità intellettuale e dalla apertura con cui viviamo le esperienze che ci capitano e che, viste col senno di poi, sono un percorso evolutivo che ci fa scoprire quello che vogliamo e quello che siamo. Nel suo caso, come in molti di noi, l’interesse prima da giovane assistente della Faculté de Droit et des Sciences Économiques e poi da prestigioso accademico della Università di Parigi 2 Panthéon-Assas per la dimensione economica e sociale dell’ordine giuridico e istituzionale che regola le organizzazioni d’impresa e l’impegno costante a rendere meno distanti la teoria e la pratica delle relazioni di lavoro contemperando gli obiettivi di efficienza con quelli della giustizia sociale.

 

Michele Tiraboschi 
Coordinatore scientifico ADAPT
@MicheleTiraboschi

 

In ricordo di Jacques Rojot