Il mio canto libero – Manovra di bilancio: molti i nodi irrisolti

Bollettino ADAPT 2 novembre 2021, n. 38
 

La manovra di bilancio pretende di sostenere la crescita con l’occupazione attraverso un progressivo spostamento di risorse da pensioni e sussidi alla riduzione della pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro. Ne sarà complemento la legge sulla concorrenza.

I compromessi con le forze politiche di maggioranza (tutte!) sono tuttavia numerosi.

 

La correzione delle deroghe alla legge Fornero e l’introduzione di una flessibilità in uscita a regime saranno sottoposte al confronto con le parti sociali. Nel frattempo, si accoglie un elenco di lavori “gravosi”, molti dei quali pubblici, senza alcuna base scientifica. Sarebbe stato più corretto l’aggiornamento dei lavori usuranti secondo la documentata indagine che li ha identificati. Le donne adulte, che avrebbero meritato una specifica attenzione per i percorsi lavorativi discontinui che hanno avuto e la conseguente “condanna” alla pensione di vecchiaia, possono anticipare il ritiro proprio con quel metodo contributivo che più le penalizza.

 

Il reddito di cittadinanza rimane ambiguo nelle finalità (e oneroso) perché confonde disoccupazione e disagio sociale. Nel primo caso la condizionalità è destinata al consueto fallimento senza uno specifico tavolo con le agenzie private e le parti sociali per condividere il tracciamento delle offerte.

Viene preferita l’estensione della cassa integrazione a quella dell’indennità di disoccupazione a dimostrazione della prevalenza delle tutele passive.

 

Le politiche attive per il lavoro appaiono ancora orientate ad una astratta occupabilità anziché essere personalizzate sulle imprese che vogliono assumere e sulle persone da riqualificare in conseguenza. Prevale un approccio centralizzato sul necessario privilegio della prossimità.

La riduzione del prelievo fiscale e del cuneo contributivo dovrà liberare tutti i rapporti di lavoro dall’eccessivo costo indiretto senza distinzioni ideologiche. Lo spostamento della tassazione dalle persone alle “cose” non dovrà scaricarsi sulle “case”, come da mantra europeo, perché siamo una società di proprietari diffusi.

Sono insomma ancora molti i nodi da sciogliere per innescare un autentico dinamismo della crescita in un quadro di corretta coesione sociale.

 
Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi

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