Il mio canto libero – Flessibilità e sicurezza nella ricostruzione

Bollettino ADAPT 25 gennaio 2021, n. 3

 

Mai come ora si ripropone la necessità per i governi europei di saper coniugare gli strumenti della flessibilità e della sicurezza nei rispettivi mercati del lavoro. Gli straordinari cambiamenti intervenuti negli assetti geoeconomici e nelle società, frutto della combinazione tra la rivoluzione tecnologica e la crisi pandemica, impongono alle imprese rapidi processi di aggiustamento per poter sopravvivere e competere. Ogni ingessamento indotto da regolazioni pubbliche nel segno della rigidità avrebbe il solo effetto di far morire o rattrappire molte attività. Ogni politica meramente difensiva dell’esistente comprometterebbe la stabilità della finanza pubblica e delle aziende di credito senza garantire la sostenibilità dei posti di lavoro.

 

Se nella prima fase del contagio si giustificavano forme indiscriminate (e costose) di protezione, è ora indispensabile valutare le diverse potenzialità delle imprese. Il che presuppone la loro libertà di reazione e riorganizzazione. Contestualmente, deve essere garantita a maggior ragione la sicurezza dei lavoratori in quanto garantiti nel sostegno al reddito e nell’accesso a servizi di riqualificazione professionale e di accompagnamento ad un’altra occupazione. La efficienza delle attività dedicate alla sicurezza del lavoro diventa la condizione per la accoglienza sociale della flessibilità. Non abbiamo alternative. Lo squilibrio in favore dell’uno o dell’altro dei criteri renderebbe impossibile il necessario dinamismo dell’economia e della società in una fase di ripresa e ricostruzione, paragonabile solo a quelle prodottesi successivamente ai grandi conflitti mondiali. Qui si dimostrerà la capacità dei decisori pubblici e delle organizzazioni sociali di tutela e rappresentanza.

 

Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi

 

Il mio canto libero – Flessibilità e sicurezza nella ricostruzione