Giovani e lavoro: il 63% ora chiede nuove modalità di rappresentanza collettiva

Giovani e lavoro, una storia impossibile. La situazione delle nuove generazioni nel mercato del lavoro italiano continua a non brillare di luce propria, nonostante l’uscita dalla fase più acuta della crisi. Non è servito nemmeno il programma triennale europeo “Garanzia Giovani” per cambiare verso, tant’è che l’Italia continua ad essere il Paese che lascia maggiormente i giovani in inoperosa attesa tra il non studio e il non lavoro.

A confermarlo è la ricerca “Giovani, lavoro e rappresentanza”, realizzata nell’ambito del “Rapporto Giovani” dell’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con il sindacato dei metalmeccanici Fim Cisl della Lombardia e presentata mercoledì 10 maggio a Milano nell’ambito del X Congresso dello stesso sindacato.

Secondo lo studio, condotto a febbraio 2017 su un campione di 2000 giovani dai 20 ai 34 anni, la percentuale di Neet (Not in Education, Employment or Training) nella fascia 15-34 è pari al 26%, oltre 10 punti sopra la media europea e il tasso di occupazione in età 25-29 è pari al 53,7%, staccato di quasi 20 punti dalla media Ue. Di questo i giovani italiani ne sono consapevoli e ragionevolmente preoccupati…

 

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