Codice semplificato del lavoro, chi ci guadagna?

«Le troppe regole che governano il mercato del lavoro sono un costo per imprese e lavoratori». Con questa premessa è stato presentato, in occasione del convegno annuale in memoria di Marco Biagi, il Codice semplificato del lavoro (Csl), promosso dal senatore Pietro Ichino (Scelta civica) e dal giuslavorista Michele Tiraboschi. Il testo, scritto attraverso una piattaforma collaborativa aperta, ha visto la partecipazione attiva di oltre 200 esperti della materia. Un gruppo di lavoro composto da consulenti del lavoro, sindacalisti, avvocati, dottorandi, studenti universitari, funzionari pubblici e rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle associazioni datoriali e responsabili delle risorse umane, che si è fatto carico di esaminare le leggi vigenti per distillarne l’essenza in un unico documento. L’obiettivo è quello di avanzare una proposta di legge che riassuma in soli 60 articoli – di semplice lettura e traducibili in inglese, anche per facilitare investimenti stranieri – l’attuale giungla normativa. Qualche esempio?
 
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Linkiesta, 17 aprile 2014.
 
 

Codice semplificato del lavoro, chi ci guadagna?
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