Biella progetta la “seconda vita” degli spazi industriali

Il patrimonio industriale è patrimonio culturale. E c’è un oltre rispetto alla semplice logica del recupero che parla attraverso progetti ed esperienze concrete di valorizzazione e riuso, in mezza Italia. Venti esperti a confronto a Biella, distretto industriale tra i più antichi e riconoscibili in Italia, per raccontare progetti di recupero e di valorizzazione. Casi di successo, storie che funzionano, pratiche innovative che hanno rimesso in campo ex fabbriche e aree industriali grazie alla cultura, alla creatività, a nuove destinazioni d’uso.

Quattro le linee guida individuate: heritage telling, creative factory, temporary use e infine business model. Percorsi possibili, raccontati attraverso storie di recupero e riuso messe a segno: la ex Cartiera Rizzoli di Marzabotto, al centro del progetto re-acts, le esperienze di «Dolomiti Contemporanee» modulate su ex luoghi industriali trasformati in luoghi di cultura, storia e socialità, l’esperienza dei paesaggi industriali inseriti iscritti come paesaggi culturali alla Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco, i «fili ecologici» realizzati da Hilario Isola per gli strappi nel paesaggio del comune di La Morra.

“L’obiettivo in questa due giorni di lavoro, che segue una iniziativa analoga realizzata nel 2014 – racconta Gelsomina Passadore, responsabile dell’Ordine degli architetti di Biella, tra le promotrici del progetto – è mettere intorno ad un tavolo studiosi e tecnici che abbiano lavorato sul patrimonio industriale e che abbiano realizzato progetti concreti”…

 

Continua a leggere su Il Sole 24 Ore

Biella progetta la “seconda vita” degli spazi industriali
Tagged on: