Aspetti salienti del XVIII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in Duale

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Bollettino ADAPT 17 maggio 2021, n. 19
 
Il sistema educativo di fronte alle sfide dell’emergenza sanitaria, il sistema di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) e il sistema duale nella IeFP: ecco i temi trattati nei dieci capitoli del XVIII Rapporto di monitoraggio del sistema di Istruzione e Formazione Professionale e dei percorsi in Duale nella IeFP riferito all’anno formativo 2018-2019.
 
Il testo, pubblicato da INAPP nel mese corrente, è stato presentato in un seminario  tenutosi  il 5 maggio 2021.
 
Ogni anno l’INAPP redige questo Rapporto per conto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per ricostruire il quadro quali-quantitativo dell’offerta e della partecipazione al sistema di Istruzione e Formazione Professionale, compresi i percorsi realizzati in modalità duale.
 
Questi ultimi sono percorsi di formazione che prevedono un’alternanza tra scuola e lavoro in cui istituzioni formative e datori di lavoro si affiancano nel processo formativo. La sperimentazione di questa filiera, introdotta da uno specifico Accordo approvato a settembre 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni, ha consentito ai giovani di poter conseguire una qualifica professionale o un diploma professionale attraverso percorsi formativi organizzati attorno alla circolarità tra teoria e pratica resa possibile mediante con un contratto di apprendistato.
 
Vista la particolare circostanza che si è creata a fronte della situazione pandemica, si è scelto, in questa edizione, di non limitare l’analisi dell’evoluzione normativa all’annualità oggetto della rilevazione, ma di descrivere anche l’avanzamento più recente, nell’ottica di presentare l’impatto della pandemia sul mondo dell’istruzione e formazione professionale. Gli interventi normativi, nel 2020, si sono concentrati nel ridefinire i requisiti minimi richiesti per la validità dei percorsi formativi, data l’impossibilità di rispettare l’usuale ordinamento a causa della pandemia. Si è intervenuti sull’attivazione della modalità di svolgimento delle attività formative a distanza (FAD) e sulla sua percentuale di utilizzo, sulla validità dell’anno formativo anche in mancanza del numero di ore minimo previsto dalla vigente normativa e sulla possibilità di concludere i percorsi IeFP conducendo gli esami anche da remoto.
 
Il report INAPP contiene  inoltre presentazione sintetica delle più recenti strategie europee miranti a promuovere la formazione professionale quale uno degli elementi centrali per il governo e la gestione della transazione green e digital.
 
A seguito del doveroso riferimento contestuale legato alla pandemia di Covid-19, il cuore dell’elaborato, si compone delle analisi numeriche relative ai percorsi considerati.
 
Dal monitoraggio emerge che, nell’annualità formativa 2018-2019, il totale degli iscritti ai percorsi di IeFP è stato pari a 288.065 unità, con una diminuzione della partecipazione del 6,8% rispetto all’anno formativo precedente.
 
A seguito del calo della sussidiarietà, sia integrativa (in cui i percorsi di studio degli Istituti Professionali – IP sono integrati con l’utilizzo di quote di flessibilità perché le scuole possano rilasciare anche il titolo triennale) che complementare (in cui i percorsi di studio di IP e IeFP sono distinti, ma erogati dalla stessa istituzione di IP), la fotografia dell’anno formativo 2018-19 evidenzia, la prevalenza, in tutto il triennio, delle iscrizioni alle Centri di Formazione Professionale (CFP)/Istituzioni formative (IF).
 
Particolarmente esigua la partecipazione al primo anno della sussidiarietà complementare (solo 378 iscritti). Sembrerebbe sia prevalentemente questa tipologia ad essere stata sostituita dalla nuova sussidiarietà, la quale integra non i percorsi di studio ma i due sistemi. Con i D. Lgs 61/2017, infatti, si è superata la struttura delle sussidiarietà precedenti e si è permesso alle scuole che offrono percorsi di istruzione professionale di attivare, in via sussidiaria, percorsi di istruzione e formazione professionale per il rilascio della qualifica e del diploma professionale quadriennale.
 
Molto importante ed interessante è, però, constatare che è sempre più rilevante la percentuale dei ragazzi che si iscrivono vocazionalmente ai percorsi di IeFP (quattordicenni) rispetto a quelli che vi ci approdano dopo esperienze in altri percorsi (quindicenni e oltre). Sia in questa edizione del monitoraggio che in quelle delle precedenti annualità, si è notato come stia progressivamente aumentando il numero di giovani che accedono al sistema IeFP come prima scelta rispetto a coloro che vi arrivano in seconda opportunità dopo precedenti insuccessi scolastici.
 
Continuando la lettura dei contenuti del rapporto si evince che i percorsi IeFP realizzati dagli Istituti professionali registrano una progressiva discesa, dapprima lenta e poi assai più evidente, soprattutto nell’ultimo anno (25mila iscritti in meno dall’a.f. 2017-18 al 2018-19) mentre i percorsi svolti nelle Istituzioni formative continuano una lenta, ma graduale, ascesa.
 
Una seconda fotografia illustra la suddivisione delle utenze nelle diverse tipologie di intervento. Da qui risalta come la percentuale maggiore di partecipazione ha riguardato i percorsi svolti dai Centri in modalità ‘tradizionale’ (ovvero senza il vincolo del minimo di 400 ore di alternanza), i quali si attestano al 43%.
 
Emerge poi che la qualifica professionale preferita dagli studenti iscritti ai percorsi di IeFP realizzati in modalità tradizionale si conferma essere la qualifica di operatore della ristorazione (75.644 allievi), seguita da quella di operatore del benessere (42.083 allievi).
 
Per quanto riguarda i diplomi, sale al primo posto l’area del benessere.
 
Si registra un calo degli studenti iscritti al quarto anno: i ragazzi che scelgono di continuare il percorso verso il diploma sono 18.562 mentre nell’annualità precedente erano 19.422 unità. Il calo, però, si concentra nei percorsi in sussidiarietà complementare: il motivo è da ricercarsi nella diminuzione del numero delle regioni che li ha attivati. Si conferma positivo invece il trend degli iscritti al quarto anno nei percorsi svolti presso i centri accreditati.
 
I dati sulla distribuzione di genere confermano che la IeFP è frequentata principalmente dalla componente maschile; i maschi sono infatti il 61,2% degli iscritti, mentre le ragazze sono il 38,8%.
 
Buono il tasso di inclusività: nel triennio, infatti, gli studenti di origine straniera sono 21.535, vale a dire il 13,9% del totale nazionale degli iscritti. Particolarmente elevata la componente straniera nella nuova proposta di sussidiarietà, dove costituisce il 29,7% del totale degli iscritti al primo anno.
 
L’analisi dei dati finanziari pervenuti dalle Amministrazioni regionali evidenzia come nel 2018, a livello nazionale, si sia confermando l’impegno finanziario dell’anno precedente. Rispetto alle risorse erogate invece, il totale riportato in questa annualità, evidenzia un aumento del 3,3% rispetto al 2017.
 
Osservando la disaggregazione delle risorse impegnate per fonti di finanziamento emerge che le risorse regionali/provinciali si confermano come fonti principali (40,7%) seguite dalle risorse comunitarie che, con il 31,5%, testimoniano una loro maggiore presenza rispetto al 2017 (26,9%).
Segue poi l’analisi dei risultati emersi in riferimento al sistema duale nelle IeFP.
 
Nell’a.f. 2018-19, mostra una crescita delle adesioni più consistente rispetto all’annualità precedente: la partecipazione al Sistema Duale rispetto all’intero sistema IeFP passa, infatti, dal 18,2% dell’anno formativo 2017-18 al 21,8% del 2018-19.
 
Il superamento della soglia del 20% mostra il progressivo radicarsi di questa tipologia di percorsi, nonostante la complessità che comportano. Essi, infatti, richiedono che si intessano reti di relazioni con il mondo imprenditoriale che siano fiduciarie e collaborative.
Spicca la Lombardia su tutte le altre regioni: con 15.594 iscritti, rappresenta quasi il 50% dell’intero Sistema Duale per l’a.f. 2018-19.
 
La modalità più utilizzata in assoluto, che raggiunge un 88,7%, è quella dell’alternanza rafforzata, utilizzata particolarmente nel terzo e quarto anno.
 
Come nei precedenti monitoraggi, si rileva che il sistema duale sia più allettante per un’utenza più adulta: il 61% degli iscritti, infatti, ha un’età pari o superiore ai 17 anni.

Tre le regioni che hanno finanziato la formazione tecnica superiore in Duale nel 2019: Emilia Romagna, Lombardia e Marche.
 
La rilevanza del monitoraggio svolto è legata all’importanza strategica della filiera delle IeFP: essa, infatti, risponde sia alle esigenze dell’economia e del mercato del lavoro presenti e future, sia si configura come opportunità per tanti studenti orientati a un rapido inserimento lavorativo.

La fotografia che ci restituisce oggi sulla situazione italiana delle IeFP nell’a.f. 2018-2019 è quella di un sistema formativo in sofferenza per quanto riguarda i percorsi realizzati dagli Istituti professionali, mentre sono in leggera ascesa invece quelli proposti dalle Istituzioni formative (i percorsi più genuini).
 
Emerge anche fortemente la volontà di sostenere tali proposte formative sia dall’Europa, sia a livello nazionale. Sarà necessario lavorare sull’orientamento dei ragazzi in fase di scelta del proprio percorso formativo e sull’attrattività dei percorsi proposti per rilanciare le IePF come valida alternativa di istruzione e formazione secondaria nel contesto educativo italiano. E sarà importante farlo perché la qualifica favorisce l’inclusione sociale, contrasta la dispersione scolastica e forma profili professionali corrispondenti ai bisogni delle imprese.
 
Annamaria Guerra

ADAPT Junior Fellow

@Annamar95342398

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