In arrivo il bonus fiscale per il “Lavoro 4.0” in azienda

Dopo gli investimenti, il capitale umano. Il piano Industria 4.0 entrerà subito dopo l’estate nella sua seconda fase, già ribattezzata Lavoro 4.0. Intorno a un credito di imposta per la formazione, il governo intende costruire un nuovo schema di incentivi che dovrebbe poi confluire nella prossima legge di bilancio. Il tassello centrale, disegnato dopo alcune riunioni tra ministero dello Sviluppo economico, Lavoro e Istruzione, dovrebbe essere un bonus fiscale sulla formazione nella forma di un credito di imposta per spese legate alla digitalizzazione dei processi produttivi, nella misura del 50% fino a 20 milioni di euro. Per renderlo compatibile in manovra con le esigenze di copertura finanziaria, il beneficio potrebbe essere varato in forma “incrementale”, cioè calcolato sull’aumento della spesa rispetto alla media del triennio precedente.

Lavoro 4.0 sarà al centro di una cabina di regia tra ministeri a settembre e alla fine del mese il tema approderà sul tavolo delle tre “ministeriali” del G7 Industria di Torino. C’è la convinzione, a partire dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, che questo tema, con tutte le implicazioni legate ai rischi di cancellazione o comunque profonda trasformazione di posti di lavoro indotti dall’automazione digitale, richieda una stretta correlazione con gli accordi sindacali.

 

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