Appunti per un glossario ITA – ENG/14: lavoro sommerso e undeclared work

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A livello europeo, e tenendo conto delle diversità dei sistemi giuridici vigenti negli Stati membri, l’espressione ‘lavoro sommerso’ denota “qualsiasi attività retribuita lecita di per sé ma non dichiarata alle autorità pubbliche” (Commissione Europea 2007). Questa definizione è tratta dalla Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – Rafforzare la lotta al lavoro sommerso /* COM/2007/0628, la quale si presta a una interessante analisi anche da un punto di vista terminologico. Un primo aspetto da evidenziare è che nella versione inglese del testo, l’espressione ‘lavoro nero’ (e non lavoro in nero) ossia una prestazione di lavoro resa nell’ambito della economia sommersa e non istituzionale o anche clandestina (M. Tiraboschi, Teoria e Pratica dei Contratti di lavoro, 2018), viene impiegata quale sinonimo di ‘lavoro sommerso’. Ciò non avviene nella versione in lingua inglese del documento, all’interno del quale entrambi i concetti vengono resi con undeclared work.

 

Tabella 1. Traduzione di ‘lavoro sommerso’ e ‘lavoro nero’

 

Versione in italiano

 

 

Versione in inglese

 

“Rafforzare la lotta al lavoro sommerso

 

“Stepping up the fight against undeclared work”

 

 

“Orientamento specifico n. 9 sul lavoro nero

 

“Specific guideline n° 9 on undeclared work”

 

Fonte: Commissione europea, 2007. Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – Rafforzare la lotta al lavoro sommerso.

 

 

Va notato tuttavia che in una occasione, all’interno della versione in lingua inglese si fa uso dell’espressione ‘clandestine work’ per indicare il lavoro sommerso:

 

Tabella 2. Traduzione di ‘lavoro sommerso’

 

Versione in italiano

 

 

Versione in inglese

 

“Detta definizione pone il lavoro sommerso in correlazione con la frode fiscale e/o previdenziale e abbraccia attività disparate che vanno dai servizi informali rivolti alle famiglie al lavoro nero delle persone che soggiornano illegalmente”

 

 

“This definition links undeclared work with tax and/or social security fraud and covers diverse activities ranging from informal household services to clandestine work by illegal residents”

Fonte: Commissione europea, 2007. Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale Europeo e al Comitato delle Regioni – Rafforzare la lotta al lavoro sommerso.

 

Tendezialmente, undeclared work and clandestine work possono entrambi essere impiegati per identificare il lavoro sommerso. Tuttavia nella documentazione ufficiale europea, ma anche in letteratura, il primo ha un uso più frequente del secondo. Esistono invero altri termini che possono essere utilizzati in inglese per tradurre il concetto di ‘lavoro sommerso’. Al momento di definire quest’ultimo infatti, il documento dell’Organizzazione internazionale del lavoro, Labour inspection in Europe: undeclared work, migration, trafficking spiega che: “Undeclared work is variously referred to as underground or hidden labour, clandestine employment, “black” labour, moonlighting or, commonly, illegal work. These terms are for the most part used in industrialized countries and refer to kinds of work whose activities are covered by labour law, but are not in conformity with its administrative requirements” (Labour inspection in Europe: undeclared work, migration, trafficking, ILO, 2010).

 

Tra le espressioni indicate sopra, ‘black labour’ e ‘moonlighting’ meritano una analisi più approfondita. L’espressione black labour, che non a caso è indicata tra virgolette nel documento dell’OIL, può essere ambigua perché può avere anche altri significati (es. lavoratori di colore). Lo stesso dicasi per ‘moonlighting’, termine che identifica sì una attività lavorativa supplementare a quella che costituisce la fonte di reddito primaria, ma non necessariamente illecita, sebbene il suo uso con questa accezione sia molto frequente. In un altro documento della Commissione Europea, il concetto di lavoro nero viene infatti tradotto con ‘illegal moonlighting’, presupponendo quindi che esistano forme di lavoro lecite che possano rientrare nella definizione di moonlighting.

 

 Tabella 3. Traduzione di ‘lavoro sommerso’

 

Versione in italiano

 

 

Versione in inglese

 

“[…] nonché a forme di subappalto e di lavoro interinale transfrontaliero, come pure di lavoro nero, che ostacolano seriamente un trattamento adeguato dei lavoratori migranti o frontalieri;”

 

 

“[…] forms of subcontracting and cross-border temporary work, and illegal moonlighting, which are a serious obstacle to the proper treatment of migrant or border workers”

Fonte: Commissione europea, Risoluzione del Parlamento europeo sulla comunicazione della Commissione al Consiglio relativa a nuovi mercati europei del lavoro, 2001.

 

Sempre nell’ambito del lavoro sommerso, vale la pena segnalare che la Piattaforma europea contro il lavoro sommerso realizzato dalla Commissione Europea fornisce un glossario in lingua inglese, all’interno del quale viene evidenziata la distinzione tra informal economy (economia informale in italiano) concetto impiegato soprattutto in relazione ai Paesi in via di sviluppo; shadow economy, espressione che più genericamente include anche attività illecite, e under-declared work (UDW), che riguarda la pratica di corrispondere una parte della remunerazione (envelope wage in inglese) in nero.

 

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