Agricoltura: un emendamento per definire il riallineamento retributivo

È necessario fornire una interpretazione autentica all’art. 5, comma 1, del D.L. 510/96 convertito con modificazioni dalla legge 608/1996 allo scopo di chiarire che la possibilità di definire il programma di graduale riallineamento retributivo previsto da tale disposizione legislativa possa essere demandato in tutto o in parte dai contratti provinciali agli accordi aziendali di recepimento, sempreché, ovviamente, questi ultimi siano sottoscritti dalle stesse parti che hanno stipulato il contratto collettivo provinciale di lavoro. L’input arriva dalla senatrice del Pd, Venera Padua, firmataria dell’emendamento inserito nella legge di stabilità che mira a chiarire un problema molto importante per il comparto agricolo, specie quello siciliano.
«L’Inps – dice la senatrice Padua – in alcune realtà provinciali, in particolar modo in Sicilia, ha contestato la validità di verbali aziendali di recepimento degli accordi provinciali di riallineamento retributivo che, su delega del contratto provinciale di lavoro, modulavano a livello aziendale il programma di graduale riallineamento delle retribuzioni dei lavoratori. Le imprese interessate, quindi, pur rispettando i dettami della contrattazione collettiva – che riconosceva la facoltà di definire il programma di graduale riallineamento retributivo al livello aziendale, mediante accordo sottoscritto con le stesse parti firmatarie del contratto provinciale – si sono viste contestare la validità di detti accordi per questioni di carattere meramente interpretativo di norme contrattuali collettive…

 

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